Jimmy Hendrix, la musica del cuore

di Massimiliano Raso

Nel libro autobiografico Jimi Hendrix, Zero. La mia storia, si legge: “Alla mia morte ci sarà una jam-session, puoi giurarci. (.) "E conoscendomi, finirò per cacciarmi nei guai al mio stesso funerale. Il volume sarà alto, e ci sarà la nostra musica. (.) E conclude dicendo: “Quando non ci sarò non smettete di mettere su i miei dischi". Il 18 settembre del 1970 il più grande chitarrista di tutti i tempi viene trovato morto soffocato in seguito ad un cocktail di alcool e tranquillanti: aveva solo 27 anni. Due settimane dopo la morte di Jimi Hendrix, il 4 ottobre dello stesso anno, Janis Joplin muore in un motel di Hollywood per overdose di eroina e nove mesi dopo Jim Morrison, il “poeta maledetto”, viene ritrovato privo di vita in una vasca da bagno. Avevano anche loro soltanto 27 anni. Nel tristemente noto “Club of 27”, espressione giornalistica utilizzata per definire la tragica coincidenza occorsa ad alcuni grandi cantanti rock, troviamo Brian Jones fondatore dei Rolling Stones, la cantante Amy Jade Winehouse, Kurt Cobain leader dei Nirvana. Robert Smith della National Public Radio ha detto: "La morte di queste rock star avvenute all'età di 27 anni ha davvero rivoluzionato il modo di guardare al rock”. Jimi Hendrix, all’anagrafe James Marshall Hendrix, ha fatto della sua Fender Stratocaster il simbolo d'una generazione, vivendo tra eccessi e solitudine, rivoluzionando tutto quello che fino ad allora era ammesso nel campo della musica. Di lui il critico Paolo Galori ha scritto: "è un musicista solo e visionario, pronto a volare ancora più in alto, fino a bruciarsi le ali, distrutto dagli eccessi nel disperato tentativo di non replicare se stesso di fronte a chi gli chiede prove della sua divinità”. Jimi nasce a Seattle dall'unione tra James Allen Hendrix, di origini afro-native, e Lucille Jeter diciassettenne afroamericana. E' ancora bambino quando viene abbandonato ai parenti, la madre conduceva una vita dedita alla trasgressione. All'età di dodici anni riceve in regalo la sua prima chitarra elettrica che chiama affettuosamente "Al", un piccolo strumento con cui comincia le sue prime esperienze musicali da autodidatta. In un’America puritana alle prese con le lotte razziali, l'adolescente Jimi, espulso dalla scuola per il colore della sua pelle, incomincia a darsi al vagabondaggio guadagnandosi da vivere con gruppi di rhythm and blues e di rock'n'roll. Le sue straordinarie doti gli permettono di diventare il chitarrista di Little Richard, Wilson Pickett, Tina Turner e King Curtis, alcuni grandi protagonisti del rock dell'epoca. Musicalmente parlando, Jimi ha cambiato l'approccio alla chitarra elettrica d’ora in avanti, infatti, il feedback diventa un'arte e non più un fastidioso difetto. Combina distorsioni strazianti piene di dolore e delicatezza ad una pura vena blues creando di fatto una nuova forma musicale grazie anche alla tecnologia legata allo strumento dal finger-picking al wah-wah, sl plettro ai pedali, ai controlli di tono. Un “regno” durato solo quattro anni in cui l'artista crea, mescola e apporta ogni sonorità rompendo con la tradizione, aprendo nuove frontiere alla sperimentazione sugli strumenti musicali in genere. Nel 1968 comincia il declino fisico e artistico di Jimi Hendrix, ma non prima di aver trionfato a Woodstock con una versione delirante dell'inno americano "Star spangled banner". Jimi Hendrix e gli altri componenti del triste club, hanno calpestato il palcoscenico come in una seduta dal psicoanalista di gruppo, come ha scritto Bottazzi a proposito di Janis Joplin: “Era come fare l’amore con mille persone e tornare a casa da soli”. Dopo la musica, evidentemente, droga, alcool e sesso hanno riempito in maniere esagerata quel malessere chiamato solitudine, un sentimento umano in cui l'individuo si isola per colmare vicende personali difficili, cui neanche la rockstar Hendrix è riuscita a domare in tutta la sua devastante azione.

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